Il gruppo multifamigliare: teoria e pratica

La Scuola di prevenzione “José Bleger”

venerdì 13 dalle ore 16.00 alle ore 19.00 e sabato 14 dalle 9,30 12.30

organizza il seminario

IL GRUPPO MULTIFAMIGLIARE: TEORIA E PRATICA

il gruppo multifamigliare (2)- Venerdì 13 aprile:

Massimo De Berardinis – Psichiatra e psicoterapeuta, Direttore di Area Salute Mentale Adulti – ASL Toscana Centro (Firenze)

Marta De Brasi – Psicologa, psicoanalista, psicoterapeuta individuale, gruppale e della famiglia. Specialista in Clinica istituzionale (Buenos Aires)
– Sabato 14 aprile:

Massimo Mari – Psichiatra e psicoterapeuta, Direttore del Dipartimento Salute Mentale Area Vasta 2 (Ancona)

Andrea Narracci – Psichiatra e psicoanalista, Direttore UOC 4° Distretto e Direttore ff del DSM della ASLRMA (Roma)

Il seminario ha l’obiettivo di discutere delle forme del gruppo multifamigliare, dei problemi e delle difficoltà che comporta ma anche delle potenzialità che racchiude.
Ci si interrogherà, mediante un costante riferimento alla pratica, alla tecnica e alla teoria, sul ruolo dei coordinatori dei gruppi multifamigliari, sui transfert multipli che si verificano all’internio di questi gruppi e sulla polarità gruppo-istituzione.

Il seminario si terrà nella sala di RM25 a Rimini in Corso d’Augusto 241.

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“Il gruppo multifamiliare” di Edoardo Mandelbaum

Il Centro Studi e Ricerche “José Bleger”

Venerdì 2 marzo dalle ore 15.00 alle 19.00 in Corso Giovanni XXIII, n. 9 a Rimini

organizza il Seminario

“Il gruppo multifamiliare”

di Edoardo Mandelbaum

Psicologo Clinico, Psicoterapeuta Psicoanalitico, Discepolo e collaboratore nella Scuola di Psichiatria Dinamica di Pichon Riviere.  Fondatore della Associazione Psicologi di Buenos Aires e della Prima Cattedra di Comunità Terapeutica Psicoanalitica all’Ospedale Borda di Buenos Aires. Presidente della Sociedad Argentina de Terapia Familiar (1995-1998).   Nel 1964, assieme al Dott. Garcia Badaracco, ha iniziato le prime esperienze del gruppo Multifamiliare in Argentina,presso l’ospedale Borda.  E’ Assessore alla Salute Mentale del Municipio di San Isidro (Buenos Aires) per la costruzione delle Reti Multifamiliari per tutto il distretto. Coordinatore del dispositivo dei Grupos Multifamiliares nelle Istituzioni Psichiatriche Centri Comunitari, è Specialista nel lavoro clínico con pazienti gravi e le loro famiglie e Specialista in Psicologia Clinica di Famiglie e Coppie, nel Colegio de Psicólogi  della  Provincia di Buenos Aires. E’ Fondatore del Corso di Formazione Continua in “Teoría y Práctica del Grupo Multifamiliar desde el Psicoanálisis Integrativo” presso l’Ospedale Centrale di San Isidro

Il gruppo multifamiliare consiste in riunioni di intere famiglie pluri-generazionali che si incontrano e lavorano conversando tra di loro, coordinati da uno o più specialisti formati ad hoc, che funzionano in co-terapia e in équipe. Questo dispositivo permette un’ottimizzazione delle risorse, oltre che una più adeguata ed efficace risposta al disagio psicologico da parte degli operatori, dei servizi, dell’istituzione e di tutte le professionalità (psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, psicoterapeuti, educatori professionali, assistenti sociali, infermieri, ecc.) che gravitano intorno a situazioni multi-problematiche degli individui e delle famiglie.

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Storie alienate e liberate

di Leonardo Montecchi

(…)
Le parole scendono rare
chi le collega più
sembra meglio ascoltare
in due
Il tuo corpo e tu
(…)
Elio Pagliarani  ” La ballata di Rudy”

 

Proverò a fare la storia dei gruppi che ho attraversato negli anni provando a mostrare come si passa dalla alienazione alla liberazione attraverso il lavoro che i gruppi fanno per raggiungere il proprio compito.

Già perché  è il compito che fonda il gruppo, non è il leader, non è il coordinatore.
Gli integranti si riuniscono perché implicitamente o esplicitamente si pongono un obiettivo, una finalità, un compito.
Mi sono interrogato e mi interrogo ancora su cosa sia il compito: è uno scopo, un motivo che attrae persone che altrimenti vivono la loro traiettoria  di vita senza interagire.
Sono sempre di più convinto che il compito sia un “attrattore strano” perché ha una dinamica caotica  e imprevedibile, inoltre in un gruppo, cioè un “insieme di persone riunite da costanti di spazio e tempo e articolate dalla loro rappresentazione interna” come dice Pichon Riviere, si produce un auto-chiarimento che va dall’implicito all’esplicito, questo processo interpretativo non ha una forma circolare, è aperto, non si esaurisce mai ed ha una forma frattale: è una spirale.

Ma le storie alienate?
Sono le storie che vengono raccontate all’inizio di un gruppo, le storie su cui spesso si ritorna anche in seguito in un movimento di vai e vieni. Non ci si libera mai totalmente da queste storie.
Quando ci si incontra ognuno arriva con il proprio immaginario, con un gruppo interno, ognuno viene con i propri stereotipi, quelle forme di pensiero rigide e non basate sull’esperienza che formano i pilastri dell’abitudine.

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Storia Storie Mode Metodi. Per un progetto di scienze umane al servizio di una vita migliore

Università di Bologna, Campus di Rimini
Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita
International Research Centre Culture Fashion Communication
Centro Studi e Ricerche José Bleger, Rimini

Storia Storie Mode Metodi. Per un progetto di scienze umane al servizio di una vita migliore
Rimini, Sede Valgimigli, via Santa Chiara, 40
Venerdì 20 ottobre 2017, ore 16-19, aula 1.
Massimo Bonfantini, già professore di Semioteica al Politecnico di Milano.
Riprendiamoci la Storia e le scienze umane.
Carlo Bonfantini, studioso e saggista di storia contemporanea.
La ricerca storica fra modelli e analogie: le autobiografie.
Leonardo Montecchi, psichiatra, psicoterapeuta, direttore del Centro Studi e Ricerche Jose’ Bleger.
Storie alienate e liberate
Susan Petrilli, professoressa di Filosofia e Teoria dei Linguaggi all’Università di Bari “Aldo Moro”.
Digressioni nella storia e semioetica
Augusto Ponzio, emerito professore di Filosofia del Linguaggio all’Università di Bari “Aldo Moro”.
È il dialogo che fa la storia
Salvatore Zingale, professore di Semiotica al Politecnico di Milano.
Romanzo, invenzione, progetto
Giampaolo Proni, professore di Semiotica all’Università di Bologna.
Abito, stile, poesia, avventura: specchi della vita umana.

Bonfantini e Ponzio, da trent’anni sodali autori di dialoghi semiotici, con più giovani studiosi e docenti universitari si volgono in questi tempi di crisi a proporre indagini collettive, seminari e convegni, sui rapporti: fra il generarsi e il divenire del senso delle interpretazioni e quello della storia; fra le invenzioni narrative, le proposte e le abduzioni romanzesche sul futuro, e la durezza delle condizioni ambientali, economiche ed ecologiche, che fanno materia di
problema; fra utopia e pragmatismo alla Peirce.
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Dalla famiglia edipica alla famiglia gruppale

di Alejandro Scherzer

I) Introduzione
Il presente lavoro si propone di mostrare alcuni aspetti della vita quotidiana familiare di queste latitudini, così come alcuni ambiti d’applicazione e limitazioni psicoanalitiche nel comprendere e nell’operare nella clinica odierna.
Secondo noi è impossibile pensarla e intervenire senza un ECRO (Schema concettuale di riferimento e operativo) psicosociale. Si afferma ancora di più (almeno in me) la controversia pichoniana, “Dalla psicoanalisi alla psicologia sociale”, e l’idea centrale che il denominato paziente è un emrgente di un funzionamento familiare particolare in ciascuna situazione. Ma anche di altre variabili che ora non è il caso di esporre.
Ho pensato opportuno impostarlo con un evento psicoanalitico.

II)
Dall’avvento della psicoanalisi nel nostro paese sono trascorse alcune decadi che hanno mostrato un cambiamento risaputo della società, delle tecnologie, delle famiglie di quel tempo in relazione alle famiglie attuali, del rapporto degli esseri umani con le loro circostanze, della costruzione della soggettività.
Così, si sono istallati nella società nuovi temi e valori dell’essere umano:

  • La riproduzione attraverso l’atto sessuale può essere evitata. Non c’è bisogno di copulare, si può optare per l’inseminazione artificiale, per la riproduzione in vitro.
  • La violenza familiare, l’insicurezza pubblica, i cambiamenti nel modi e nei mezzi di comunicazione, la manipolazione delle masse, ecc.

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