Stessa strada per crescere insieme Consulenza psicologica per sostegno alla genitorialita’ UICI Sezione Rimini

di Laura Buongiorno

Relazione colloqui individuali, di coppia e familiari
Ore impegnate nei colloqui: 60
Le ore sono state distribuite da giugno 2018 a febbraio 2019 con andamento diverso in quanto
era difficile per i genitori partecipare al lavoro di gruppo e nella stessa settimana riuscire a venire
ai colloqui.
Si è data priorità di partecipazione al gruppo aspettando che le lezioni fossero terminate per
passare ad una cadenza settimanale negli ultimi tre mesi.
Psicoterapia: terapeuta individuale, di coppia e familiare
Modello di lavoro: l’individuo è gruppo (J. Bleger) . Psicologia degli ambiti ( individuale, gruppale,
istituzionale, comunitario).

Metodologia
Il primo incontro ha visto la partecipazione di 15 genitori convocati da Mauro Favarolo
(coordinatore regionale) al quale ho partecipato su invito del presidente Domenico Mini UICI di
Rimini in qualità di psicologa dell’UICI e poi di coordinatrice locale . Sono stati distribuiti dei
quesiti, sottoposti da un gruppo di genitori di figli con disabilità visiva agli psicologi ,perché anche
i genitori presenti si esprimessero rispetto alle tematiche da trattare.

Quando è partito il progetto le famiglie che si sono dichiarate interessate a partecipare sono state
riconvocate per cercare di chiarire la differenza tra le informazioni e le discussioni in gruppo e i
colloqui individuali e per ognuno si è proceduto a sottoscrivere il “Consenso Informato” ai sensi
dell’articolo 24 del “Codice Deontologico degli Psicologi Italiani” e l’Informativa ai sensi
dell’articolo 13 del D.Lgs. 196/2003 e dell’articolo 13 del Regolamento UE n.2016/679.

Prima di ottenere prestazioni professionali da parte della dott.ssa Laura Buongiorno, Psicologa/
Psicoterapeuta, iscritta all’ordine dell’Emilia Romagna, l’interessato dichiara di essere stato
informato sui seguenti punti:
- la prestazione rientra nel “ progetto stessa strada” proposto dall’IRIFOR in collaborazione con il
CNOP
- l’intervento prevede da due a quattro incontri di supporto al singolo genitore o coppia
genitoriale, della durata di un’ora ciascuno, poi modificato fino a otto incontri ciascuno
- a tal fine, anche ai sensi di quanto previsto dall’art. 1 della L.n 56/1989, potranno essere usati
strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, l’ attività di abilitazione-
riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico, in ogni caso lo strumento principale sarà il
colloquio clinico;
- le prestazioni verranno rese presso UICI sito in via Covignano N 238 Rimini (RN)
- In qualsiasi momento il genitore potrà interrompere la prestazione;
- la psicoterapeuta è tenuta al rispetto del Codice Deontologico che, tra l’altro, impone l’obbligo
del segreto professionale, derogabile solo previo valido e dimostrabile consenso del paziente o
nei casi eccezionali previsti dalla legge;
- Nessun compenso verrà chiesto in quanto corrisposto dallIRIFOR (come da progetto).

Dopo aver compreso i termini dell’informativa e aver dichiarato di accettare l’intervento
concordato, in materia di protezione dei dati personali, informo che i dati personali che emergeranno nel corso dell’intervento psicologico saranno trattati esclusivamente per
l’esecuzione di prestazioni professionali strettamente inerenti alla mia attività di psicologa.
Ho precisato che rifiutando tale consenso non sarei stata in grado di svolgere il mio lavoro e che
pertanto avrei dovuto rinunciare all’incarico conferitomi.
Preso atto dell’informativa ognuno esprime il consenso al trattamento dei propri dati “sensibili”per
gli scopi di cui all’incarico professionale conferitomi.

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Religione, Spiritualità e Disturbo da Gioco d’Azzardo

S.T.D.P.  Senigallia
Direttore: Dott.ssa Marella Tarini

Relatori:
Dott.ssa Francesca Silvestrini
Dott. Edoardo Ballanti

La fatica di Sisifo II Giornata dell’AV2 dedicata al Gioco d’Azzardo Patologico DISTRUZIONI/COSTRUZIONI: Dare senso all’agire del giocatore

Sollecitati dal titolo di questo convegno Distruzioni/Costruzioni, e dall’indicazione suggerita al nostro intervento riguardante il dare senso all’agire del giocatore e al gioco d’azzardo, ci siamo posti in un’ottica di esplorazione, riflessione e ricerca, non sapendo esattamente cosa saremmo andati a trovare.

Il tema del significato evoca numerose domande, solleva riflessioni e pone interrogativi. Ci interroga sul significato del sintomo, influenza la nostra concezione della malattia, del recupero e della guarigione, riguarda noi in veste di curanti ma riguarda anche i pazienti e le famiglie, immaginate come microcosmi, comunità con la loro specifica epistemologia, all’interno delle quali il sintomo genera un significato o lo incarna o svolge la funzione di attribuzione di un ruolo. Per questo diventa necessario farsi interpreti, attraverso un lavoro ermeneutico, per evitare spiegazioni generaliste o peggio ancora riduzioniste.

Interrogarsi sul significato del sintomo può divenire allora interrogare il sintomo stesso per forzarlo a rivelarci il suo senso; o cercare il senso, in termini esistenziali, di un comportamento che è insieme distruttivo e costruttivo.

Occorre riconoscere le radici del disturbo da gioco d’azzardo e l’immensa sofferenza sia del giocatore patologico sia dei familiari e dei partner, sofferenza che in molti casi era presente già prima che il problema di gambling avesse inizio. Così possiamo dire che la patologia del gioco è solo la punta dell’iceberg, un sintomo che è più una richiesta di aiuto, un grido da parte del giocatore che si trova inestricabilmente invischiato e irretito nella trama di un sistema socio-economico e familiare, sia passato sia presente, di cui è parte.

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Il Gruppo: integrazione, accoglienza, cura

di Simona Di Marco

Il lavoro clinico con richiedenti si svolge necessariamente in integrazione con il sistema dell’accoglienza e passa dall’incontro con gli operatori di SPRAR e CAS che sono, nella maggior parte dei casi, coloro che formulano la richiesta d’aiuto.

Partiamo dunque dal presupposto che la clinica in questo ambito sia una clinica di confine, decostruita e ricostruita attraverso una mediazione continua con altri sistemi e altri mondi.

Crediamo che una modalità di lavoro di gruppo sia essenziale nei vari ambiti e nei vari setting istituzionali sia dell’accoglienza sia della Cura.

Attraverso un setting di gruppo si può costruire una clinica integrata che tenga insieme aspetti sociali e sanitari.

Nel lavoro con i richiedenti evidenziamo diverse difficoltà dovute agli effetti del trauma e delle diversità culturali sulla relazione d’aiuto.

Sappiamo che i richiedenti sono portatori di vulnerabilità post-traumatica e sono pertanto ad alto rischio di sviluppare disturbi psicopatologici.

La vulnerabilità può emergere sotto forma di disagio psicologico nei luoghi di vita, nei CAS e negli SPRAR, in ogni momento del percorso di accoglienza.

Gli effetti del trauma possono rivivere nella relazione d’aiuto operatore-utente e generare difficoltà di comunicazione e vissuti emotivi molti intensi.

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Epistemologia convergente

di Leonardo Montecchi

In primo luogo che cosa intendiamo quando parliamo di metodo? La parola viene dal greco μέϑοδος ed è composta di due parti: Meta che significa andare verso, e Odus che significa cammino, si tratta dunque di una via verso una meta, questo senso viene ampliato  perché la parola greca si può tradurre come ricerca.

E qui arriviamo all’interrogativo di oggi:

qual è il metodo della ricerca con il nostro Schema di riferimento concettuale e operativo?

Discendiamo anche noi dalla frattura che Descartes ha introdotto nel pensiero antico assieme a Galilei e Newton, per questo parliamo di metodo scientifico ma con tutti i cambiamenti che sono intervenuti nelle scienze nel secolo scorso non è più possibile parlare di “metodo scientifico” ma di metodi scientifici. Le vie per la conoscenza certa: la ἐπιστήμη, come dicevano i greci, diventano molteplici, non c’è più solo un unica via da seguire per conoscere l’oggetto.

Dobbiamo a questo proposito soffermarci sulla scoperta della esistenza del campo. Sto parlando del campo come oggetto fisico scoperto prima da Faraday ampliato da Maxwell come campo elettromagnetico e poi da Einstein nella relatività generale.

Il campo, come oggetto fisico, complica la relazione di conoscenza tra soggetto ed oggetto, immette la reciprocità.

Kurt Lewin introducendo il concetto di campo in psicologia parla di un passaggio dal pensiero aristotelico a quello galileiano. Ci dice Bleger in “Psicologia della conducta” a proposito del campo psicologico

“se define un campo come el conjunto de elementos coexistentes e interactuantes en un momento dado (…) La relazione sujeto-medio no es, entonces,una simple relacion linear de causa a efecto, entre dos objectos distintos e separados, sino que ambos son integrantes de una sola estructura total (…)”

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Presentazione della traduzione in italiano del libro di José Bleger “Psicologia della condotta”

Il Centro Studio e Ricerche “José Bleger”

vi invita

alla presentazione della traduzione in italiano del libro
“Psicologia de la conducta” (1963) di José Bleger

       Cover Psicologia della condotta

“Psicologia della condotta”

(Armando Editore, 2018)

tradotto e curato da Lorenzo Sartini e Alejandro Fasanini,
contiene una prefazione di Leonardo Montecchi.

Sarà l’occasione per parlare del libro e della sua diffusione, e per festeggiare.

L’incontro si svolgerà venerdì 15 giugno, dalle 17.00 alle 19.00,
presso la sala di RM25 a Rimini in Corso d’Augusto 241

Intervenite numerosi.
Diffondete la notizia a chi credete opportuno.

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